La rivoluzione



Ascanio Celestini est critique de notre société et cela se retrouve dans toutes ses œuvres, littéraires, théâtrales ou musicales. En 2007, sur l’album Parole sante (paroles saintes), il nous parle de La rivoluzione. On se l’écoute, savourant cette langue si vive, si sonore :

On trouvera la traduction française sur le site antiwarsongs.org :
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5777&lang=fr
A un moment, Ascano Celestini paraphrase Karl Marx qui commence son Manifeste du parti communiste (1847) ainsi : « Un spectre hante l’Europe : le spectre du communisme. »
Nous avons fréquemment dénoncé, sur ce site, le rapt stalinien de cette perspective communiste, communautaire, humaine…
La rivoluzione se termine sur l’air de Bandiera rossa, qu’on a traitée, dans la rubrique Divers, dont cet extrait :
« Le léninisme a tout pillé de notre classe en lutte : ses mots d’ordre, ses symboles (l’étoile, le rouge, le poing levé, etc.), ses chansons… pour imposer le contraire. La chanson Bandiera rossa est un exemple frappant de ce pillage. »
N’avons-nous pas tous subi ces pantins qui nous conduisent au labeur et puis au combat, toujours un pas derrière nous, eux qui savent, qui commandent, qui menacent et nous, groupés en un troupeau docile… qui avançons ! Petits chefs, contremaîtres, sous-lieutenants, spécialistes, politiciens… méfiez-vous, car dans cinq minutes…


Paroles

La rivoluzione

Visto e considerato che non ne potevano più della loro malasorte
Incominciarono ad aggirarsi come s’aggirò quel famoso spettro per l’Europa
Tutti evidentemente erano dei disgraziati
Ma ciascuno lo era in maniera differente
Perché la disgrazia colpisce i miseri, ma con incredibile fantasia nella sorte
Infatti c’era quello che aveva perso la casa
Insieme a quello che più semplicemente aveva perso le chiavi di casa
C’era quello che aveva perso la memoria
E mò non si ricordava manco più che cos’è che si era perso
C’era quello che aveva perso la ragione
E insieme alla ragione aveva perso anche il torto
E infine c’era quello che aveva perso tempo
E mò non c’aveva più tanto tempo da perdere
E difatti fu lui che disse: “Attenzione
Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”

Nel mentre che s’aggiravano
Come s’aggira quel famoso spettro per l’Europa
Si trovarono a passare sotto le finestre di quelli che una volta dicevano Avanti Popolo
E dicevano Avanti Popolo perché mandavano sempre davanti il popolo
E loro rimanevano indietro, magari d’un passo magari d’un metro
Perché loro ad andare davanti gli veniva da ridere
E con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore
Videro lo scompiglio nelle forze dell’ordine
Che mò non erano più né tanto forti né tantomeno ordinate
Infatti erano scappati via i generali, tenenti, sottotenenti, nullatenenti
Perfino i Pompieri di Viggiù da qualche minuto
non c’erano più

Erano velocemente scomparsi i gagliardi soldati
Che ringhiavano mostravano i denti
Per strada c’era soltanto qualche brigadiere in pensione che mostrava la dentiera
Ma è risaputo che anche i militari sdentati capiscono bene ne come va la situazione
E si dicono sottovoce
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione”

Il capo dei capi della polizia e di tutti quanti gli eserciti riuniti
Stava guardando in televisione
Un programma sui gamberi in salsa rosa
Quando ci fu una spiacevole interruzione
Il giornalista autorizzato dalla redazione disse che il quiz del sabato sera
Il tirassegno sul negro che passa la frontiera
Il telegiornale di Paperino
Il Grande Fratello con suo cugino
E le olimpiadi di mazza fionda non sarebbero più andati in onda
Disse “ è saltata è la programmazione
Perché tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”

Cosi il capo dei capi della polizia e di tutti quanti gli eserciti riuniti
Per la prima volta durante la sua lunga carriera
Si sentì di essere la persona sbagliata nel posto peggiore
Lui che per tutta la vita era sempre stato cosi tanto sicuro di sé
Che le parole gli stavano in bocca come famosi quadri dentro ad un museo
Adesso invece si vergognava che in una giornata cosi piena di sole
Sporcasse il muro con la sua ombra

Quelli che s’aggiravano come lo spettro si aggira per l’Europa
Si fermarono in silenzio
poi incominciarono a fare il conto all’incontrario
Come la notte di capodanno

E dissero meno 5, 4, 3, 2, 1
Con un po’ di emozione
Gentili signori comincia la rivoluzione!

 


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